venerdì 9 settembre 2011

Lettera di Daniel Fermani

I miei cari ragazzi:
Ecco che vi toccano tempi difficili. Ma senza dubbio, i piú belli ed interessanti. La crisi economica sará presto una crisi politica e poi una crisi sociale. Che altro di meglio si puó chiedere in un paese (ed in un continente) da decenni assopito dal benessere e dal consumismo? Arrivano dunque i tempi in cui il teatro diventa indispensabile. Adesso che crollano le maschere del materialismo ed il futuro si oscura per il timore dello sconosciuto, il teatro apre i sipari delle menti, ripetendo le veritá eterne che durante tanto tempo non sono state ascoltate. Per questo vi state preparando. Per questi tempi di catastrofe in cui i veri artisti saranno le voci della cittá, del paese, dell’anima. Siete voi col vostro lavoro gli eredi dell’arte greca, quello che svegliava le menti e produceva nello spirito il sacro orrore. Soltanto la distruzione svelerá la nuova strada da intraprendere. Tutto quello che oggi fa paura e sembra una minaccia, e’ soltanto il sintomo della guarigione: l’uomo e la donna non possono vivere nell’incoscienza, intanto il mondo crolla di fame e guerre, e tanta gente lavora giorno e notte per salvare la vita e la mente umana. La catastrofe é inevitabile, ed é senza dubbio la migliore medicina per un mondo malato. Il mondo del materialismo assoluto deve finire, ed é l’arte l’unica veritá che uscirá vincente dalle rovine dopo il crollo. Solo il teatro salverá il mondo. Perció ragazzi, a rimboccarsi le maniche e a non perdere il tempo, perché il tempo scarseggia. Non disperdere l’energie in cose vuote e senza anima, nate per essere inmediatamente dimenticate nella corrente impietosa del tempo. Voi che fate teatro, la piú fugace e inaferrabile delle arti, lavorate per l’eternitá. In un mondo che si disfa velocemente, l’edificio del teatro rimarrá in piedi. Ma quella costruzione siete voi, con la vostra giovinezza incorruttibile e la vostra forza. La dedicazione piena e senza esitazione al teatro, l’esistenza votata all’arte, vi renderanno prontamente invincibili. La convinzione dev’essere la vostra bandiera. Oggi non c’é piú il tempo per i dubbi ed i tentennamenti. Sono finiti i giorni del crogiolarsi nella pigrizia del non sapere. Oggi sappiamo benisimo quello che sta succedendo, e sapiamo ancora meglio cosa dobbiamo fare. Diverse volte vi ho detto che siete superiori. Ve lo ripeto adesso serenamente convinto. Guardatevi intorno: valgono qualcosa oggi, sotto la luce di questi nuovi, terribili tempi, quelli che una volta alzavano la voce superbi e prepotenti, politici, avvocati, imprenditori, mafiosi di ogni genere? Nessuno ha piú l’appoggio del popolo. Nessuno di essi puó dire ormai di rappresentare niente e nessuno. In questo mare dei Sargassi in cui era ancorato il vostro paese, incomincia ad aprirsi un varco: siete voi che avete i remi nelle vostre mani, attenti a non addormentarvi! Si senta la vostra voce dal palcoscenico timbrare chiara e vera, la voce dell’arte che non puó mentire mai. E con voi presto arriverano gli altri, i desiderosi di cambiamenti, quelli che ancora hanno un’anima da impegnare per un mondo migliore. Sarete allora voi i maestri, giovani maestri, ma giá avezzi nella strada difficile, a insegnare il modo di interpretare i nuovi tempi.
Tutto questo vi pone oggi davanti il teatro, il vero teatro. Chiudere le orecchie é rimanere sotto le macerie.
Daniel Fermani